Una delle cose che sta spaventando di più per chi sta comprando un immobile è la direttiva case green dell’unione europea, capiamo cosa sta succedendo e quale sarà il futuro riguardante la compravendita immobiliare.
- Perché la direttiva europea per case green
- Cosa dice la direttiva europea case green
Perché la direttiva europea case green
In pochi sanno perché se ne parla poco, ma gli immobili sono una delle fonti principali di inquinamento atmosferico, sia per Co2 che per polveri sottili.
Proprio per questo motivo l’unione europea sta cercando di introdurre normative che l’efficientamento energetico.
Già ormai da anni è diventata obbligatoria la certificazione APE sia per vendere che per locare un immobile.
L’APE è l’attestato di prestazione energetica che ci da un idea di quanto consuma e quanto emette nell’aria quel determinato immobile.
Si parte dalla classe G ovvero la peggiore fino ad arrivare alla A, ci sono anche le A+ ed infine immobili ad emissione 0, ovvero quasi ad emissione zero.
Cosa dice la direttiva europea case green
L’obiettivo dell’Europa è arrivare ad emissione zero nel 2050, facendo una scaletta di come arrivarci.
Dal 2028 tutti i nuovi edifici dovranno essere costruiti ad emissioni zero, gli edifici di enti pubblici dovranno avere questo requisito dal 2026.
Lo sfruttamento del solare diventerà obbligatorio, verranno unificate tutte le scale delle classi energetiche con una scala univoca europea.
L’ultimo punto è che già nel 2030 tutti gli edifici dovranno arrivare in Classe E e 2033 in Classe D.
La preoccupazione è chi non ha la possibilità di adeguare il proprio immobile, ma comunque è stata smentita la notizia che un immobile in classe f o g non si potrà vendere.
Sicuramente un adeguamento dovrà avvenire e gli immobili che sia su carta che di fatto avranno una classe energetica più alta varranno di più rispetto a quelli con una classe più bassa.
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